lunedì 30 maggio 2011

ANARCHISMO E FEMMINISMO di colin wright

"Un anarchismo serio deve anche essere femminista, 
altrimenti diventa una questione di semi-anarchismo 
patriarcale, e non anarchismo
vero e proprio".Federazione Anarchica Norvegese

Come anarchisti sociali ereditiamo un tipo di teoria (basata sull'esperienza) che sembra oggi svilupparsi più potentemente rispetto al passato. L'analisi delle relazioni di potere che inserisce l'oppressione nella gerarchia e nella dominazione ci porta a capire molti movimenti sociali contemporanei - attraverso una valutazione che proprio all'interno di molti di questi movimenti manca del tutto. Comunque, mentre abbiamo uno scheletro sovraccarico di teorie sociali, siamo obbligati a imparare dai nuovi movimenti sociali in modo da poter implementare queste stesse teorie. Così ascoltiamo e apprendiamo attivamente dalle persone di colore temi come l'Eurocentrismo e altre forme di razzismo, dagli attivisti gay e dalle attiviste lesbiche l'eterosessismo e l'omofobia, dagli animalisti lo specismo, ecc.

In questo articolo trattiamo propriamente il movimento femminista, sia per capire come un'analisi prettamente anarchista possa contribuire alla sua crescita, e viceversa per vedere - da anarchisti - cosa possiamo imparare dal femminismo. Anche se la partecipazione maschile al femminismo è talvolta un aspetto controverso, voglio iniziare la sezione parlando del mio personale coinvolgimento con questa questione. E concluderò con alcune speculazioni che riguardano l'ecologia come terreno futuro comune dell'anarchismo e del femminismo.

Sarebbe incompleto affermare che il movimento anarchico - sia storico che contemporaneo - è androcentrico o omocentrico. Un contributo teorico a un'astratta e generalizzata "equità" è qualcosa di troppo vago - specialmente quando questa "equità" non viene estesa all'ambiente domestico. Molte analisi anarchiche continuano a ignorare la realtà della dominazione maschile, dirigendo le proprie critiche verso le relazioni commerciali, il capitale e lo stato, o la civilizzazione. Qualsiasi siano i meriti di queste critiche, l'uguaglianza fra i generi è ritenuta una priorità minore o da trattare successivamente allo sviluppo del "giusto" modo di pensare. Il fatto che l'abbattimento del sessismo possa richiedere sforzi notevoli è raramente contemplato.

Gli uomini nel femminismo
"Gli uomini devono lottare per crearsi un tipo di 
esperienza che la supremazia 
maschile gli ha negato" Sandra Harding ( p.286)

Come uomo, ho messo in secondo piano il mio interesse per il femminismo lasciando il primo posto all'assorbimento delle politiche della sinistra ecologista. Ho sempre creduto che la battaglia per la libertà umana fosse quasi interamente realizzata all'interno delle arene maschili di pensiero (anche se con una certa sensibilità per le questioni delle donne). Fino ad allora ho supportato passivamente gli obiettivi dell'autonomia femminile. E' stato così fino a quando (attraverso le mie letture) ho capito che tutti gli uomini traggono beneficio dal sessismo - e non parlo solo di chi abusa, stupra, maltratta o discrimina -, iniziando così a guardare profondamente dentro il mio privilegio da uomo (bianco). Nella vita familiare, nella scuola, nel mercato del lavoro, ho quasi sempre avuto un vantaggio sulla mia controparte femminile (e non bianca). Il mio interesse per il femminismo, anche grazie alla letteratura e alle novelle femministe, mi ha portato a iniziare a capire che la mia stessa visione utopista del futuro stava sempre più diventando centrata sulla donna e la sua affermazione. Mentre il mio orientamento anti-capitalista e antistatista rimaneva forte come sempre, ho notato una svolta delle mie valutazioni che sono sfociate in un sempre crescente riguardo per la consolidazione dei rapporti intimi. Ho cominciato a sviluppare una sensibilità femminista e ho trovato sempre più facile riconoscere il comportamento patriarcale maschile che fino ad allora avevo ignorato. Alla fine ho capito come la lotta delle donne femministe potesse apportarmi dei grandi benefici. Mentre Emma Goldman sosteneva che solo le donne possono liberarsi dalla loro oppressione "interna", gli uomini possono giocare un ruolo importante nell'aiutare a smantellare l '"esternalità" del patriarcato. Abbattendo il proprio sessismo e quindi sfidando quello degli altri, possiamo contribuire a generare un clima che promuova la completa partecipazione di tutti in ogni campo della vita. Mentre esiste nella comunità femminista uno spettro di dubbio riguardo la partecipazione maschile, molte donne apprezzano il supporto. Sandra Harding in un suo recente libro afferma che gli uomini possono essere femministi così come le donne bianche possono essere anti-razziste. Per lei, gli uomini dovrebbero adottare un' "identità proditoria" e sviluppare un "punto di vista femminista" (Harding, p.288). Tuttavia, la partecipazione maschile nel femminismo (compresa la mia) richiede cautela. "Gli uomini amano appropriarsi, dirigere, giudicare e gestire ogni cosa che gli passa per le mani", ha scritto Harding (p.280). Quindi, solo se siamo consapevoli dei pericoli che l'influenza femminista può esercitare sulla nostra agenda maschile, possiamo contribuire al movimento femminista. Dopo tutto, il punto è conferire potere alla donna. Comunque, detto questo, molti degli ostacoli che rendono gli uomini sessisti sono complessi, intersecati, e relativamente inseplorati. Possiamo parlare di impegno per la logica femminista, di uguaglianza fra i sessi, ecc. ma ancora non ci siamo accorti di quanto il nostro comportamento sia intimidatorio e arrogante. Anche verso i fattori istituzionali (famiglia, scuola, media, ecc), i sottili ( e anche non sottili) effetti della socializzazione dei generi rimangono. Comparativamente, sappiamo ancora poco dello sviluppo dell'infanzia e della costruzione della mascolinità e della femminilità. Ma, mentre l'eliminazione totale del comportamento patriarcale richiede molto tempo, dobbiamo capire che l'analisi finale del femminismo porta alla liberazione umana. Saremo tutti beneficiari di una società basata sull'aiuto e la cooperazione senza ricorrere alle minacce di aggressione o all'intimidazione.

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