lunedì 30 maggio 2011

ANARCHIA di emma goldman (parte 3)

L’Anarchia, quindi, significa in realtà la liberazione della mente umana dal controllo della religione; la liberazione
del corpo umano dal controllo della proprietà: la liberazione dalle catene e dalle restrizioni del
governo. L’Anarchia significa un ordine sociale basato sulla libera associazione degli individui con il fine di
produrre la vera ricchezza sociale; un ordine che garantirà a ogni essere umano la libertà di accedere alle
ricchezze della terra e il più completo godimento delle necessità della vita, secondo i desideri, i gusti e le
inclinazioni individuali.
Questo non è un folle capriccio o un’aberrazione della mente. È la conclusione cui sono giunti una schiera
di intellettuali, uomini e donne, in tutto il mondo; una conclusione che deriva dall’osservazione attenta e
ravvicinata delle tendenze della società moderna: la libertà individuale e l’uguaglianza economica, le due
forze gemelle della nascita di quanto più bello e vero esiste nell’essere umano.
Veniamo ai metodi. L’Anarchia non è, come molti potrebbero supporre, una teoria del futuro da realizzarsi
per ispirazione divina. È una forza vivente negli affari della nostra vita, creando costantemente nuove condizioni.
I metodi dell’Anarchia non comprendono quindi un programma rigido da essere attuato in tutte le
circostanze. I metodi devono nascere dai bisogni economici di ogni luogo e clima, e dai requisiti comportamentali
e intellettuali degli individui. Il carattere calmo e sereno di un Tolstoy spererà in diversi metodi di
ricostruzione sociale da quelli di una personalità intensa e traboccante di un Michael Bakunin o di un Peter
Kropotkin. Come pure dovrebbe essere evidente che i bisogni economici e politici della Russia richiederanno
misure più drastiche di quelle necessarie per l’Inghilterra o l’America. L’Anarchia non implica addestramento
militare e uniformità; significa però uno spirito di rivolta, in qualunque forma, contro tutto ciò
che ostacola la crescita degli esseri umani. Tutti gli Anarchici concordano su questo punto, così come concordano
nella loro opposizione alla macchina politica come mezzo per realizzare il grande cambiamento
sociale.

"Tutti i processi di voto", dice Thoreau, "sono una specie di gioco, come gli scacchi o il backgammon, un
giocare con il concetto di giusto e sbagliato; i suoi obblighi non eccedono mai quello dell’opportunismo.
Anche votare per la cosa giusta equivale a non fare niente per essa. Un uomo saggio non lascerà il giusto
alla mercé del caso, né vorrà che prevalga attraverso il potere della maggioranza". Un esame ravvicinato
della macchina politica e dei suoi risultati getta luce sulla spiegazione di Thoreau.
Che cosa dimostra la storia della democrazia parlamentare? Nient’altro che fallimenti e sconfitte, neppure
una riforma tesa a migliorare le condizioni economiche e sociali della gente. Sono stati promulgati leggi e
decreti per il miglioramento e la tutela delle condizioni lavorative. Così solo lo scorso anno si è dimostrato
che l’Illinois, lo stato con le leggi più severe per la protezione dei minatori, ha vissuto i più grandi disastri
minerari. Negli stati in cui prevalgono le leggi contro il lavoro minorile, lo sfruttamento dei bambini è ai
suoi livelli più alti, e sebbene con noi i lavoratori godano di piene opportunità politiche, il capitalismo ha
raggiunto il suo zenit più sfacciato.
Anche se i lavoratori fossero in grado di avere i propri rappresentanti, che i nostri bravi politici socialisti
stanno chiedendo a gran voce, che speranze ci sono per la loro onestà e buona fede? Non dobbiamo fare
altro che tenere a mente il processo politico per renderci conto che il suo sentiero di buone intenzioni è in
realtà pieno di trabocchetti: manipolazioni, intrighi, adulazioni, menzogne e inganni; in realtà, imbrogli di
ogni tipo, grazie ai quali gli aspiranti politici riescono ad avere successo. A questo si aggiunge la completa
demoralizzazione delle personalità e delle convinzioni, fino a quando non rimane nulla che possa lasciare
ancora sperare di ottenere qualcosa da tali relitti umani. Più e più volte le persone sono state tanto sciocche
da fidarsi, credere e sostenere con le loro ultime risorse gli aspiranti politici, solo per ritrovarsi tradite e
ingannate.
Si potrebbe sostenere che uomini integerrimi non si lasceranno corrompere dalla macina politica. Forse no;
ma tali uomini non saranno assolutamente in grado di esercitare la benché minima influenza nell’interesse
della forza lavoro, come si è dimostrato in numerose occasioni. Lo Stato è il padrone economico dei suoi
servitori. Uomini di buona volontà, se mai ne esistono, resterebbero fedeli alla loro fede politica, perdendo
così il loro supporto economico, o resterebbero fedeli al loro padrone economico, diventando pertanto incapaci
di fare alcun bene. L’arena politica non lascia altre alternative: si diventa tonti o malviventi.
La superstizione politica ha ancora il predominio sui cuori e sulle menti delle masse, ma i veri amanti della
libertà non vogliono avere più nulla a che fare con essa. Invece, credono con Stirner che l’uomo può avere
tutta la libertà che ha voglia di prendersi. L’Anarchia è dunque a favore dell’azione diretta, della ribellione
aperta e della resistenza a tutte le leggi e restrizioni, economiche, sociali e morali. Ma la ribellione e la
resistenza sono illegali. Proprio in questo sta la salvezza dell’essere umano. Ogni cosa illegale richiede
integrità, indipendenza e coraggio. In breve, richiede spiriti indipendenti e liberi, "uomini che siano uomini,
che abbiano una spina dorsale attraverso la quale non si può far passare una mano".
Lo stesso suffragio universale deve la sua esistenza all’azione diretta. Se non fosse stato per lo spirito di
ribellione, per la resistenza da parte dei padri rivoluzionari americani, i loro posteri indosserebbero ancora
la livrea del sovrano. Se non fosse stato per l’azione diretta di John Brown e dei suoi compagni, l’America
commercerebbe ancora in carne degli uomini di colore. È vero, il commercio di carne bianca è ancora in
corso; ma anche quello dovrà essere abolito dall’azione diretta. Il sindacalismo, l’arena economica del gladiatore
moderno, deve la sua esistenza all’azione diretta. Solo recentemente i governi e i legislatori hanno
cercato di soffocare il movimento sindacale, condannando alla prigione per cospirazione i difensori del
diritto dell’uomo a organizzarsi. Se il movimento sindacale avesse cercato di portare avanti la propria causa
mendicando, supplicando e scendendo a compromessi, oggi avrebbe un portata inesistente. In Francia, in
Spagna, in Italia, in Russia, persino in Inghilterra (ne è testimone la crescente ribellione dei sindacati
inglesi), l’azione economica diretta e rivoluzionaria è diventata una forza talmente potente nella battaglia
per la libertà industriale, da far sì che il mondo si rendesse conto dell’incredibile importanza del potere dei
lavoratori. Lo Sciopero Generale, l’espressione suprema della consapevolezza dei lavoratori, è stato ridicolizzato
in America solo poco tempo fa. Oggi ogni grande sciopero, per avere successo, deve rendersi conto
dell’importanza della protesta generalizzata e solidale.

L’azione diretta, che si è dimostrata efficace in campo economico, è altrettanto potente in ambito individuale.
Lì centinaia di forze abusano dell’essere dell’individuo, e solo la resistenza costante a tali forze riuscirà
a liberarlo. L’azione diretta contro l’autorità sul posto di lavoro, contro l’autorità della legge, contro
l’autorità invadente e intrigante del nostro codice morale è il metodo logico e coerente dell’Anarchia.
Questo non porterà forse a una rivoluzione? Certamente. Nessun cambiamento sociale si è mai verificato
senza una rivoluzione. La gente non è familiare con la storia delle rivoluzioni, oppure non ha ancora
imparato che la rivoluzione non è altro che il pensiero che si trasforma in azione.
L’Anarchia, il grande lievito del pensiero, permea oggi ogni fase dell’azione umana. La scienza, l’arte, la
letteratura, il teatro, l’impegno per il miglioramento delle condizioni economiche, in realtà ogni opposizione
sociale e individuale al disordine esistente delle cose, è illuminato dalla luce spirituale dell’Anarchia.
È la filosofia della sovranità dell’individuo. È la teoria dell’armonia sociale. È la grande, nascente,
vivente verità che sta ricostruendo il mondo, e che annuncerà l’Alba.

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