sabato 7 luglio 2012

NUOVO MANIFESTO STRAIGHT-EDGE ANTIFASCISTA

 xLOBOx

BREVE PREFAZIONE NECESSARIA
Questo documento nasce come risposta e ampliamento da un differente punto di vista dell' "Antifa Straight Edge", manifesto scritto da XsaraqaelX e pubblicato, nel 2001, dall'Alpine Anarchist Production; opera che chiariva la posizione strettamente personale dell'autore sulla visione libertaria della sobrietà. Al di fuori quindi dello spirito di documento di indicazione e/o programmatico, anche questo "Nuovo Manifesto dello Straight Edge Antifascista" esce nell'intento di chiarire la mia idea singola dell'essere edge e antifascista; distante quindi dall'intenzione di creare nuove frammentazioni all'interno del movimento o ideologie dottrinali.

COSA SI INTENDE CON SOBRIETÀ E STRAIGHT EDGE
Con sobrietà intendo definire quella gamma di comportamenti che permettono all’individuo di mantenere la mente lucida, la coscienza attiva ed una totale consapevolezza di sé; un essere umano, quindi, pronto a reagire agli stimoli e ai problemi che gli vengono posti, un atteggiamento totalmente contrario a quello propagandato nelle moderne società e nel sistema mondiale che porta avanti una campagna di annullamento delle capacità individuali di pensiero e concetto, al fine di renderlo più docile.
Comportamenti sobri (e quindi straight edge), sono quindi l’astensione dagli alcolici, dal fumo, dall’uso di droghe (leggere e pesanti senza distinzione), dai farmaci (ove possibile) e dal sesso occasionale (punto controverso che approfondirò più avanti). Questo non contrassegna i limiti necessari dello sXe, in quanto nelle sue numerose varianti vediamo che in alcune è previsto l’assunzione di moderate quantità di alcool, mentre in altre il rifiuto più rigoroso viene esteso anche a tutte le sostanze psicoattive senza distinzione alcune, includendo quindi anche caffeina e teina; l’astensione da tale gamma di prodotti è da me intesa come la base necessaria per la condotta positiva, e rappresenta quindi un punto di vista personale ed ampliabile.
Si configura quindi una visione dello straight edger come la visione di un uomo libero dalla gabbia dell’esistenza artificiale che gli viene costruita intorno, che non accetta le catene che gli vengono proposte, anzi le combatte. Perché la differenza che può esserci tra un sobrio astemio e uno sXe è proprio in questo: da parte del secondo vi è un rifiuto attivo, basato sull’essere stesso della persona e su tutte le basi della sua morale, vi è, in definitiva una lotta contro la sostanza psicoattiva  offertagli; la pulizia non è quindi fine a sé stessa, ma è sensata se ha un obbiettivo, se è il mezzo attraverso cui giungere ad una nuova condizione, migliore per lui e per gli altri; non è più individualismo, ricerca interiorire, ma diventa un arma attraverso cui combattere. Lo straight edger fa di sé stesso un arma, funzionante al meglio.

PERCHÈ STRAIGHT EDGE E ANTIFASCISMO UNITI
Chiarito quindi che il movimento straight edge è di per sua stessa natura un movimento di rottura, che implica militanza e coinvolgimento, rimane il collegamento con l’antifascismo. L’antifascismo non è solo un sistema di pensiero “contro”, in quanto l’antifascismo implica, nella sua vera accezione, ripulita dai ricami effettuati dalle democrazie autoritarie,  una spinta libertaria, il rifiuto di ogni potere arbitrario e imposto dall’altro, il rispetto delle libertà individuali e delle comunità, la creazione di un nuovo mondo sulle base  dell’uguaglianza tra individui, la cessazione dei rapporti di oppressione tra istituzioni e persone. Il sistema capitalistico è fascista di per sé stesso, in quanto esige la completa omologazione e omogeneità rispetto al suo ordine ideologico, schiaccia il debole per favorire il forte e non permette la creazione di una propria individualità; quindi lo straight edge, come rifiuto della sua emanazione più letale, il consumismo, diventa quasi automaticamente antifascista: lo sXe ripudia le catene dell’uomo, attraverso l’astensione simbolica e pratica dal consumo di prodotti e alimenti che vengono ritenuti dannosi per la vita stessa e prodotti per la prosperità di un sistema che lucra sulla distruzione.
Per la sua stessa natura si coniuga alla perfezione con l’antifascismo quindi, di cui diviene una delle metodiche di lotta (sottolineo che l’antifascismo non è necessariamente sXe, mentre lo sXe è spesso degenerato in forme religiose e/o conservatrici che l’hanno trasformato da movimento d’impatto e cambiamento in semplice strumento di continuità per il sistema che era nato per contrastare), forse quella che più intrinsecamente lega l’interiorità dell’uomo, oppresso e represso, con le sue azioni: il gesto del rifiuto di ciò che può indebolire è il rifiuto di ogni compromesso, di ogni pausa nell’attività di lotta, di ogni momento di riposo rispetto alla vita di chi combatte. In quanto oggi l’uomo viene tenuto sotto controllo ogni singolo istante della sua vita, attraverso la televisione, la sorveglianza poliziesca e l’uso di sostanze che ne droghino il cervello e lo intontiscano; affermare la propria individualità e vitalità, la propria facoltà di scelta di fronte ad un polo di potere che prevede tale facoltà solo all’interno di un ambito predisposto di offerta come la pubblicità, è già  rivolta, è già tornare umani.
Antifascismo e straight edge sono quindi indissolubilmente legati perché il gesto consapevole del rispetto di sé stessi, del rispetto dell’altro, è la base di uno cambiamento radicale in senso libertario dell’attuale sistema, che avvelena l’uomo per trarne profitto. Non vi è più la considerazione della rivolta come atto di autodistruzione dell’individuo (come si è visto nella scena punk), la rivolta diviene la lucidità costante, l’essere sempre pronti ad agire, reagire allo stimolo ed all’opportunità; essere quindi un pericolo reale e reattivo per un meccanismo che vive dell’apatia che riesce a instillare nella popolazione.

IL SESSO, L'EMANCIPAZIONE FEMMINILE E L'OMOSESSUALITÀ
Dagli anni '90 in poi il movimento straight edge ha preso una piega purista, misogina ed omofoba, soprattutto grazie alla propaganda attiva portata avanti da gruppi parafascisti come i Vegan Reich e all'approccio dottrinale di troppi kids che cercavano nella sobrietà un nuovo modo per annientare la propria personalità e inquadrarsi. Una tendenza combattuta dai movimenti di emancipazione femminile, queer core e dai tanti kids che rimanevano fedeli ad un etica libertaria ed egalitaria dell'essere positivo. In questo capitolo stenderò una linea di demarcazione che ritengo piuttosto netta tra ciò che ritengo la vera anima dello sxe e le sue degenerazioni, chiarendo quindi le posizioni sull'atteggiamento sessuale, il progresso sociale della donna e la tematica dell'omosessualità
 -Sesso
E' necessario, innanzitutto, chiarire bene che il sesso in sé non è un male dell'uomo, non porta alla perdizione, non deve andare incontro a condanne morali e dev'essere svolto nell'ambito di consapevolezza, consensualità e piacere reciproco. Il rifiuto dello straight edger quindi non è rivolto verso l'atto sessuale di per sè (come invece accade nel caso dell'hard liner, sfociando poi in un atteggiamento che diventa tutt'uno con la religiosità cristiana o comunque astensionista) ma verso un atto sessuale che impone con la forza il piacere di uno a scapito dell'altro; troppo spesso il sesso è ricerca di puro piacere, oggettivazione del partner che perde individualità e personalità e diventa un giocattolo per gli istinti più bassi di chi porta avanti la "conquista",  una tacca in più da segnare sulla testata del letto. In questo contesto il rifiuto del sesso così inteso è una conseguenza quasi ovvia dello stile di vita sXe, in quanto si basa sul rispetto della libertà e dei sentimenti e della vita dell'altro, componenti che lo stupro e la creazione di soggetti del piacere compromettono irrimediabilmente.
Non dev'esserci, d'altro canto, l'astensione fanatica dall'atto fino al matrimonio, in quanto il sesso può divenire atto consapevole di conoscenza e, anche, di  rispetto della persona, concepita quindi come soggetto alla pari e non preda da cacciare e sottomettere. In tal senso, quindi, la condotta sessuale responsabile, cosciente delle percezioni dell'individuo con cui ci rapportiamo, non ha nulla di moralmente errato, in quanto costituisce un punto importante e che può dare inizio ad una sempre maggiore intimità e benessere, delle relazioni sentimentali profonde tra esseri umani.
-Emancipazione della donna
Ribadendo ancora come straight edge e pensiero libertario siano profondamente legati, ritengo utile dedicare un sottocapitolo all'emancipazione di genere, tema che è stato volutamente ignorato, quando non osteggiato, dalle frange di hard-liner, hate edgers e puristi vari. La donna ha diritto ad una totale uguaglianze, sia formale (che si traduce, quindi, in un accesso parificato a servizi e posti di lavoro) che sociale (parlando della visione distorsiva della "femmina da proteggere", inabile agli sforzi fisici, necessariamente delicata e stupida), e la lotta per questa uguaglianza dev'essere perpetrata a maggior ragione in un movimento come quello sXe, bandendo gli atteggiamenti machisti, da though guy e misogini che hanno relegato le donne negli angoli dei concerti e dei centri sociali, trasformando la scena in uno specchio dei lati peggiori della società che, a parole, si combatte. Un concerto dev’essere un occasione per tutti per relazionarsi al di fuori degli schemi fissi che vengono imposti tutti i giorni, ed è per questo inaccettabile che siano rovinati dal testosterone di repressi che cercano una visibilità e un predominio con il mosh ultra violento, quindi fatto col deliberato scopo di far male, e provano a risalire le gerarchie maschili deprezzando una minor forza fisica femminile.
Vi dev'essere un opposizione attiva al maschilismo latente (e nel peggiore dei casi, scoperto ed evidente) che inquina il movimento, la libertà è definibile come tale solo se vi è libertà per tutti, e non vi è libertà senza uguaglianza. L'astensione da droghe e da forme di sesso che relegano la donna a mero contenitore di sperma, serve a inquadrare lucidamente la situazione di disparità tra sessi in cui si vive e ad avere rapporti con le donne che siano veramente consapevoli e personali, che permettano (perché, per quanto sembri assurdo succede spesso il contrario) di vedere la "femmina" come persona vera, con cui relazionarsi sulla base del rispetto, della coscienza degli atti, propri ed altrui, e della volontà di liberazione che deve muovere tutte le azioni.
-Omosessualità
“They shall live at one with the laws of nature, and not forsake them for the desire of pleasure, from deviant sexual acts and/or abortion” (“Vivranno secondo le leggi della natura e non le tradiranno per il desiderio di piacere, come atti sessuali deviate e/o l’aborto” ndr); questa frase è tratta dal “Manifesto dell’hard line”, un testo che fu redatto e distribuito dai Vegan Reich, insieme al loro EP d’esordio. Si sente chiaramente la vena omofoba che ha ispirato la stesura di tale opera, la stessa omofobia che ha alimentato il movimento parafascista in tutto il suo sviluppo, che ha portato al pestaggio degli attivisti queer ed al bigottismo fanatico che sono diventati il marchio di fabbrica di suddetto movimento.
Come straight edgers antifascisti è necessaria una presa di posizione chiara ed inequivocabile: l’orientamento sessuale non è di per sé una discriminante, ed il comportamento spesso disinibito o “troppo liberale” di molti omosessuali non può essere fonte di giudizio (su questo tornerò successivamente), e, come indicato da molti attivisti queer, è frutto anche di una repressione morale e sociale nei confronti dell’essere gay (o lesbo, bisex, pansex, transgender ecc. ecc.) che porta l’individuo a sfogare ciò che nasconde ed è portato a  sentire come un peso in ambienti dove l’alcool diviene uno dei principali strumenti per il rapporto interpersonale, ambienti che degradano le realtà che si possono costruire al loro interno e influiscono in maniera fondamentale sullo stile di vita di chi li frequenta.
Ribadendo ancora una volta che straight edge è antifascismo, e quindi rispetto delle libertà altrui, il compito che si prefissa è quello di creare una cultura dove non vi sia bisogno di particolari precauzioni per manifestare il proprio carattere sessuale; lo sXe, quindi l’opporsi alle gabbie che imprigionano l’uomo, deve combattere contro l’ignoranza che schiaccia ogni giorno milioni di individui, liberarli dalla morsa che esercita il pregiudizio e l’incomprensione.

LA LIBERAZIONE ANIMALE E DELLA TERRA
Sono ormai anni che la lotta per la liberazione animale e della terra è un tema caldo all’interno della scena hardcore, e col tempo, in molte zone, si è fatta tutt’uno col movimento straight edge. Esso infatti predica la liberazione dell’uomo, l’uguaglianza e un periodo che sia privo del sangue sparso da un sistema vorace e della violenza nata dal denaro e dall’ingordigia, e per fare questo è necessario, secondo gli animalisti appartenenti al movimento, che anche la vita animale sia rispettata, così come il delicato sistema naturale in cui siamo immersi.
Vivere in una società dove molto del cibo che viene servito è frutto della violenza e della morte, rimane un grosso problema che non può essere evitato, posticipando ad un eventuale domani la risoluzione di tale domani. Gli allevamenti intensivi di bestiame costituiscono, da soli, la causa di circa il 20% delle emissioni complessive di gas serra a livello mondiale, senza contare l’impatto che essi hanno sull’ambiente in cui vengono creati, il prezzo umano che bisogna pagare per lo spazio che viene sottratto alle coltivazioni, quindi il cibo a basso prezzo, nutriente ed abbondante che potrebbe essere distribuito alle regioni sottosviluppato del mondo, a cui viene invece preferita la carne, bene di lusso che viene consumata quasi esclusivamente nelle zone industrializzate e con popolazione che può permettersi una tale dieta.
Se straight edge significa dunque libertà e, ovviamente, tutela delle condizioni di tale libertà, il boicottaggio del meccanismo capitalista, dei suoi prodotti e della sua deriva consumistica s’impone tra i primi obbiettivi cui tendere come pensatori (e militanti) libertari; e conseguentemente il rifiuto di un alimento che è simbolo di tale sistema, innecessario all’alimentazione umana di base e tra le causali di una miseria e una sofferenza che non possono essere giustificate, può essere soltanto una scelta positiva e coerente, da incoraggiare, come tutti gli atteggiamenti che vanno a scalfire e intaccare il meccanismo di morte in cui l’uomo moderno si trova costretto a vivere. 
Chiarisco che il vegetarianesimo (o il veganismo) non è una scelta necessaria dell’antifascista militante, così come non lo è lo straight edge di per sé, ma rimane una scelta consapevole, che può aiutare l’ambiente e l’uomo stesso, disturbare la catena del consumismo sotto uno dei suoi aspetti principali e costituire un passo avanti nella presa di coscienza del peso che l’umanità, il suo progresso e i suoi vizi hanno sulla Terra e sulla vita in generale.
-la problematica della precedenza tra uomo e animale
Dopo aver sottolineato l’importanza per la liberazione degli animali, va ricordato che essa non dev’essere anteposta alla lotta per la libertà umana, ma che dalla seconda scaturisce la prima. È inutile la critica a priori di qualsiasi alimentazione che comprenda la carne, oltre che inutile è figlia dell’ignoranza che appiattisce le differenze e le trasforma in errori altrui: per questo le culture (e le singole persone) che includono la carne nella loro dieta, spesso anche per necessità (le tribù di pastori africani e asiatici, i pescatori in sud America), non vanno escluse da un processo di lotta o di cambiamento, vanno poste nella condizione di rinunciare ad eventuali atteggiamenti ritenuti sbagliati attraverso la conoscenza più approfondita, multilaterale e informata della tematica stessa. Non va per questo assunto l’atteggiamento dell’educatore civilizzato che salva i “poveri selvaggi”, bensì quello di essere umano alla pari che propone un punto di vista differente e che vede personalmente come più corretto.
Questo è inutile se chi riceve queste informazioni non è in grado di cambiare la propria alimentazione o, più in generale, il proprio modus vivendi, per motivi di sopravvivenza, quindi la liberazione animale è una necessaria conseguenza della liberazione umana dalle pastoie dell’ignoranza e dell’egoismo, endemici nei  paesi sviluppati, e dalla cieca necessità di sopravvivenza per gli abitanti dei paesi in via di sviluppo o sottosviluppati.

IL SISTEMA MORALE
Lo stile di vita straight edge costituisce di certo una particolarità, in quanto fonde un forte senso del pragmatismo e dell’utilità delle proprie azioni con una morale che lo giustifica ma non diventa per questo un ideologia, una dottrina o un purismo, se non nelle sue degenerazioni. In “The Antifa Straight Edge”, XsaraqaelX dichiara la sua appartenenza allo straighe edge sulla base del vantaggio esclusivamente materiale che deriva dal seguire tale corrente: “Seen this way, being sXe is purely pragmatic. I’m sXe, because I think it helps me being an antifascist and allows me to make an antifascist statement, and because of no other reason. If I felt being sXe wouldn’t support antifascist action, I wouldn’t give a shit about it.” (“Guardandola in questo modo, essere sXe è puro pragmatism. Sono sXe perchè penso che mi aiuti ad essere anfiascista e mi permetta di creare un sistema antifascista e non per altro ragioni. Se sentissi che l’essere sXe non supporta l’azione antifascista, non me ne fregherebbe più un cazzo” ndr), ma ritengo che questa sia un eccesso sul lato opposto a quello dove hanno ecceduto i vari kids che si sono approcciati allo straight edge e sono finiti nella religiosità organizzata, come l’are krishna o il cristianesimo.
Penso che lo stile di vita positivo sia un bilanciamento quasi paritario tra etica e utile, tra pensiero ed azione: è pragmatico perché punta ad un obbiettivo che è pratico e fa del suo stesso esistere un mezzo e non un fine, ma comporta anche una determinata condotta morale ed etica che fa crescere e giustifica tale maniera di agire. Non c’è nessuna legge naturale che impedisca all’uomo di bere alcolici o fumare, lo straight edger decide coscientemente di non bere (o non fumare) per migliorarsi rispettando sé stesso e gli altri, e per migliorare l’apporto che può dare alla propria militanza attiva; e tutto ciò sulla base di una riflessione di tipo etico, oltre che utilitaristico; è nell’atto volontario di prendere le distanze da un comportamento possibile, ma che si sa sbagliato perché indebolisce, che si vede la forza morale che è innegabile in un movimento come quello edge. Per questo ritengo riduttivo concepire lo sXe come “via più veloce per la rivoluzione”, in quanto davvero contribuisce a formare una nuova coscienza nell’uomo, una coscienza fatta di rispetto e condivisione, di libertà dalle gabbie delle sostanze psicoattivo e tossicodipendenti. E’ riduttivo, quindi, anche l’eccesso opposto, in cui la pulizia e la ricerca di una interiorità positiva diventa fine a sé stessa: viene così tralasciato il discorso di cambiamento in meglio del mondo che dovrebbe essere alla base della scelta del percorso di rottura straight edge, diventa religione e dottrina, apatia e vuota esibizione del sapersi negare i piaceri della vita senza che questa negazione abbia un senso.
L’uomo è un essere sociale, e come tale le sue scelte devono avere un significato che si rifletta in maniera attiva sull’ambito in cui esso vivo: il fare di questa linea di pensiero, accordata ad una volontà di cambiamento, crea la militanza. Quando lo sXe rompe i suoi legami con l’etica umana, divenendo semplice strumento, non compreso da chi lo fa proprio, o li spezza con il suo essere sociale, allora non si può più definire militanza, ma ideologia pura.
-rapporti ed attività
Lo straight edger antifascista è quindi consapevole della propria forza etica, oltre che delle propria militanza, ma non per questo può giudicare chi ha fatto scelte differenti dalle proprie o è caduto vittima del sistema, intossicandosi e uccidendo la propria voglia di cambiamento. È naturale che vi sia orgoglio per la propria scelta, soprattutto vedendo come molti cedano alla tentazione, ma un isolamento nella propria sobrietà “superiore” è assolutamente improduttivo nonché sbagliato: lo sXe deve attivarsi perché le proprie energia siano d’aiuto a chi non può aiutarsi da solo, l’orgoglio non deve coincidere con il disprezzo dell’altro, ma solo come accompagnamento ad una scelta che si ritiene corretta e che permette di portarla avanti, magari propagandandola ad altri. Quindi quello edge si prefigura come un movimento fortemente intrecciato con il tessuro sociale, non isolato da esso perché ritenuto troppo sporco: l’assistenza ai tossici che viene fatta nelle associazioni di volontariato (non governative), l’aiuto dato all’interno degli A.A., i corsi di riabilitazione per ex tossici o persone che escono dalle dipendenze, sono servizi che se non fossero offerti da organizzazioni specifiche e preparate allo scopo, dovrebbero essere organizzati dai collettivi sXe, in quanto è cambiando le persone che si cambia il mondo, e rinchiudersi nel proprio piccolo circolo di gente pulita non modifica le istituzioni che avvelenano le persone e il pianeta stesso o i rapporti di potere. Lo straight edge non è un “guerriero solitario”, come nell’iconografia hard line degli anni ’90, è una persona normale che decide di impegnarsi perché altri possano salvarsi da situazioni che mettono a rischio la loro stessa esistenza o il benessere di chi li circonda.

CONCLUSIONI ESSENZIALI
È essenziale la premessa che il movimento sXe non è mai stato organizzato e strutturato, ma si è sempre presentato come un insieme di piccole realtà (collettivi e labels locali) che collaboravano tra loro, quando vi era l’interesse a farlo.
Partendo da ciò possiamo vedere come vi sia il rifiuto a priori di qualsiasi delega dell’autorità dell’individuo (o del collettivo) sulle proprie scelte e sul proprio operato, rifiuto che sottintende anche l’assunzione totale delle responsabilità legate alla condotta e alle azioni portate avanti. Ognuno è responsabile del proprio comportamento, e, vista la mancanza di strutturazione dello sXe, è responsabile di fronte a tutto il movimento: la degenerazione o l’atto sbagliato del singolo si riflettono su tutto lo sXe e sulla concezione stessa dell’idea, per questo lo straight edger antifascista dev’essere consapevole in ogni momento delle conseguenze della sua militanza, verso il contesto sociale che combatte ma anche verso i compagni con cui lotta. Non vi dev’essere tolleranza per hard liners, hate edgers e degenerazionisti vari proprio per questo: il loro errore è un errore di tutti, si riflette su tutta la rivolta che può essere portata avanti, in quanto lo sXe non è un ideologia ma un movimento composto da singoli che decidono consciamente di unirsi ad una causa libertaria che implica una strettissima connessione tra morale ed azione, etica ed agire, in quanto non si viene chiamati a risponderne di fronte alla gelida teoria che sostiene le dottrine ma di fronte all’uomo stesso. Sono pronto ad assumermi tale responsabilità, e per questo sono uno straight edge antifascista.

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